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INTEGRAZIONE DISTRETTO / OSPEDALE

INTEGRAZIONE DISTRETTO / OSPEDALE


    L’integrazione distretto / ospedale si realizza attraverso :

a)    – la dimissione protetta
b)    – la condivisione di risorse ( ospedaliere e territoriali ) quando utile / necessario / possibile
c)    – la realizzazione di percorsi preferenziali per la diagnostica e le urgenze
d)    – la condivisione di procedure riguardanti il percorso assistenziale
e)    – la comunicazione reciproca
f)    – appositi accordi ( tra Az.USL e Az. Ospedaliera oppure tra Distretto e Presidio Ospedaliero della medesima ASL )

Dimissione protetta.

Obiettivi della dimissione protetta sono :

-    riduzione o eliminazione di ingiustificati prolungamenti della degenza ospedaliera
-    eliminazione di “dimissioni selvagge”
-    riduzione o eliminazione dei ricoveri ripetuti
-    mantenimento della continuità assistenziale
-    integrazione dell’ospedale  con la rete assistenziale territoriale (domiciliare e residenziale)
-    mantenimento / miglioramento della qualità della vita dell’assistito.

Si realizza con la dimissione di pazienti critici non stabilizzati ma comunque con i requisiti di ammissione in ADI  o con quelli di ammissione in strutture residenziali extraospedaliere. La cartella clinica ospedaliera viene chiusa al momento della dimissione e il paziente viene preso totalmente in carico dal sistema delle cure territoriali con il medico di Medicina Generale come unico responsabile clinico del paziente.
I momenti essenziali della stessa, da mettere in atto prima della dimissione, con un anticipo di almeno tre giorni rispetto alla data prevista di dimissione, sono :

-    l’esistenza di problemi complessi o la ncecessità di cure palliative
-    l’analisi della capacità della famiglia di prendersi cura del proprio congiunto
-    la programmazione partecipata degli interventi ( piano di assistenza )
-    la predisposizione delle risorse e delle procedure organizzative ( chi fa che cosa , come, con quali mezzi, dove e quando ; chi comanda su chi ; chi è responsabile di che cosa )
-    l’individuazione del/dei medico/i del reparto/divisione ospedaliera referente/i per la dimissione protetta stessa
-    l’individuazione degli specialisti ospedalieri disposti ad effettuare consulenze a domicilio.


Il momento fondamentale per la programmazione delle attività da realizzare è costituito
dall’incontro/comunicazione tra personale medico e infermieristico di reparto, operatori dell’assistenza domiciliare ed il medico di medicina generale. Ciò può essere realizzato in vario modo :

-    visita dell’infermiere territoriale al reparto ospedaliero per la valutazione infermieristica;
-    accesso del medico di medicina generale al reparto ( l’attuale normativa prevede che il MMG possa accedere in ogni momento al presidio ospedaliero, sia in fase di accettazione che in quella di degenza o di dimissione del proprio paziente. In ogni caso il MMG  nell’interesse del proprio paziente può accedere, qualora lo ritenga opportuno, in tutti gli ospedali pubblici e le case di cura convenzionate o accreditate anche ai fini di evitare dimissioni improprie con il conseguente eccesso di carico assistenziale a livello domiciliare. – Vedi Accordo Collettivo Nazionale per la medicina generale ) ;
-    visita dell’assistente sociale territoriale al reparto ospedaliero per la valutazione sociale ;
-    riunione di valutazione UVD / personale ospedaliero ( a questa riunione possono venire convocati altri soggetti, come ad esempio gli operatori dell’assistenza sociale del comune di residenza del paziente  e i familiari del paziente stesso ; in questo modo, tutti i livelli assistenziali, inclusa la famiglia, possono essere coinvolti )
-    attuazione, da parte del medico ospedaliero referente per la dimissione protetta, di un contatto diretto ( colloquio, convocazione, incontro ) con il medico di medicina generale curante del paziente.(Allegato 4)

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