PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE
10:18 AM
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A.
Premessa
Con la C.M. n.8 del 6 marzo 2013, il MIUR fornisce alle
scuole uno strumento operativo per l’applicazione della Direttiva del ministro
Profumo sui BES (Bisogni Educativi Speciali) del 27 dicembre 2012 che va a
completare, unitamente alla L. n.170/10, in un
quadro organico la normativa sull’inclusione scolastica.
In particolare, la nuova Direttiva Ministeriale elabora,
dopo 35 anni dalla Legge che diede avvio al processo d’integrazione scolastica
(L. n.517/77) e che ha posto il modello italiano tra i migliori in Europa,
un’unica strategia d’intervento secondo un approccio educativo per il quale la
tradizionale discriminazione tra alunni con disabilità e senza disabilità non
rispecchia più la complessa realtà delle classi. Vanno invece individuati i
Bisogni Educativi Speciali (Special Educational Needs) dell’alunno,
definizione utilizzata negli altri paesi europei ovvero: disabilità, disturbi
evolutivi specifici e svantaggio socio-economico, linguistico e culturale.
La presenza di tali alunni nelle classi richiede
l’individuazione di un percorso didattico personalizzato per ciascuno studente.
B.
Nuovi profili organizzativi per l’attuazione di una politica di
inclusione.
Per quanto riguarda la collegialità interna i consigli di
classe hanno la responsabilità di individuare tutti gli alunni portatori di
BES; si rende quindi necessaria l’adozione, mediante lo sforzo congiunto della
scuola e della famiglia, di una personalizzazione della didattica il cui
strumento privilegiato è rappresentato dal Piano Didattico Personalizzato
(PDP). Quest’ultimo va adottato anche in assenza di certificazione medico-specialistica,
in considerazione delle competenze “pedagogiche” dei docenti che dovranno
esprimersi durante un consiglio di classe appositamente dedicato all'inizio di
ogni anno scolastico e ogni qual volta si renda necessario.
A questo punto il GLH d’Istituto, già presente nella
scuola ai sensi della Legge n.104/92, art. 12, vede ridefiniti i propri compiti
e, assumendo la denominazione di Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI),
comprende tutte le professionalità specifiche presenti nella scuola.
Tale organo estende la propria competenza a tutte le problematiche
relative ai BES, svolgendo funzioni di rilevazione, raccolta, documentazione
degli interventi didattico-educativi realizzati anche in rete tra scuole,
consulenza e supporto ai docenti, monitoraggio e valutazione del livello di
inclusività della scuola. Appare evidente che la rilevazione, il monitoraggio e
la valutazione del grado di inclusività della scuola hanno il fine di
accrescere la consapevolezza dell’intera Comunità educante chiamata in causa
nell’assumere la centralità e la trasversalità dei processi inclusivi come
fattori determinanti della qualità dei “risultati educativi”.
Il Collegio dei docenti avrà quindi il compito di
discutere e deliberare il Piano Annuale per l’Inclusività ( P.A.I.) in cui si
esplicitano i punti di forza e di criticità degli interventi di inclusione
scolastica operati nell’anno 2013/2014, formulando un concreto impegno
programmatico con i relativi obiettivi di miglioramento da perseguire nel senso
della trasversalità delle prassi di inclusione negli ambiti di insegnamento
curricolare, della gestione delle classi, dell’organizzazione dei tempi e degli
spazi, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie.
C.
Il Piano annuale per l’inclusione
Il
PAI viene strutturato in 3 parti come di seguito specificato:
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
1)
Rilevazione dei BES presenti
2)
Risorse professionali
specifiche
3)
Coinvolgimento docenti
curricolari
4)
Coinvolgimento personale ATA
5)
Coinvolgimento famiglie
6)
Rapporti con servizi sociosanitari
territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI
7)
Rapporti con privato sociale e
volontariato
8)
Formazione docenti
9)
Sintesi dei punti di criticità
rilevati
Parte II – Obiettivi di miglioramento dell’inclusività proposti per il
prossimo anno
10)
Aspetti organizzativi e
gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
11)
Possibilità di strutturare
percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
12)
Adozione di strategie di
valutazione coerenti con prassi inclusive;
13)
Organizzazione dei diversi
tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
14)
Organizzazione dei diversi
tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi
servizi esistenti
15)
Ruolo delle famiglie e della
comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano
l’organizzazione delle attività educative
16)
Sviluppo di un curricolo
attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi
17)
Valorizzazione delle risorse
esistenti
18)
Acquisizione e distribuzione
di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di
inclusione
19)
Attenzione dedicata alle fasi
di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità
tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
Parte III – Finalità del PAI ed indicatori di inclusività
20)
Finalità del PAI e Indicatori
di inclusività
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
presenti nell'a.s. 2013/2014.
|
1) Rilevazione dei BES
presenti (dati da confermare all'inizio dell'a.s. 2014/2015):
|
|
·
disabilità
(Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)
|
|
Psicofisico-sensoriale
|
64
|
·
disturbi
evolutivi specifici
|
|
DSA
|
28
|
·
svantaggio
(indicare il disagio prevalente)
|
|
Socio-economico e/o affettivo-relazionale
|
5
|
Linguistico-culturale (alunni stranieri)
|
56
|
Totali
|
152
|
Totale
popolazione scolastica
|
1052
|
% su
popolazione scolastica
|
16%
|
N° PEI redatti dai GLHO
|
64
|
N° di PDP redatti dai Consigli di
classe in presenza di certificazione sanitaria
|
28
|
N° di PDP redatti dai Consigli di
classe in assenza di certificazione sanitaria
|
3 *
|
* Dato provvisorio dovuto al fatto che ad oggi non
tutte le schede di rilevazione sono state consegnate
2) Risorse professionali
specifiche
|
numero
|
Prevalentemente utilizzate
in…
|
Sì/No
|
Insegnanti di sostegno
|
25
|
Attività individualizzate e di piccolo
gruppo
|
si
|
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori protetti, ecc)
|
si
|
||
Educatori
professionali
|
21
|
Attività individualizzate e di piccolo
gruppo
|
si
|
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori protetti, ecc.)
|
si
|
||
Assistenti alla
comunicazione
|
1
|
Attività individualizzate e di piccolo
gruppo
|
si
|
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori protetti, ecc.)
|
no
|
||
Educatori assistenziali
|
1
|
|
si
|
Tutor amicale
|
1
|
|
si
|
Funzioni strumentali / coordinamento
|
|
si
|
|
Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)
|
|
si
|
|
Psicopedagogisti e affini esterni/interni
|
C.I.C.
|
si
|
|
Docenti tutor/mentor
|
|
no
|
3) Coinvolgimento docenti
curricolari
|
Attraverso…
|
Sì / No
|
Coordinatori di classe e simili
|
Partecipazione a GLI
|
si
|
Partecipazione ai
G.O.
|
sì
|
|
Rapporti con famiglie
|
si
|
|
Tutoraggio alunni
(controllo frequenza, profitto, comportamento)
|
si
|
|
Progetti
didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
|
si
|
|
Docenti con specifica formazione
(insegnanti specializzati nel sostegno)
|
Partecipazione a GLI
|
si
|
Partecipazione ai
G.O.
|
sì
|
|
Rapporti con famiglie
|
si
|
|
Tutoraggio alunni
disabili
|
si
|
|
Progetti
didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
|
si
|
|
Altri docenti
|
Partecipazione a GLI
|
no
|
Partecipazione ai
G.O.
|
no
|
|
Rapporti con famiglie
|
si
|
|
Tutoraggio alunni
|
no
|
|
Progetti
didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
|
si
|
4) Coinvolgimento personale
ATA
|
Assistenza alunni disabili
|
si
|
Progetti di inclusione / laboratori
integrati
|
no
|
|
Formazione specifica/sicurezza
|
sì
|
5) Coinvolgimento famiglie
|
Informazione
/formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva
|
no
|
Coinvolgimento in
progetti di inclusione
|
no
|
|
Coinvolgimento in
attività di promozione della comunità educante
|
no
|
6) Rapporti con servizi
sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza.
Rapporti con CTS / CTI |
Accordi di programma
/ protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità
|
si
|
Accordi di programma
/ protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili
|
no
|
|
Procedure condivise
di intervento sulla disabilità
|
si
|
|
Procedure condivise
di intervento su disagio e simili
|
si
|
|
Progetti territoriali
integrati
|
no
|
|
Progetti integrati a
livello di singola scuola
|
no
|
|
Rapporti con CTS /
CTI
|
no
|
7) Rapporti con privato
sociale e volontariato
|
Progetti territoriali integrati
(PIAFST, IeFP)
|
si
|
Progetti integrati a
livello di singola scuola (Stages, Lab. Terra Verde, ...)
|
si
|
|
Progetti a livello di
reti di scuole
|
no
|
8) Formazione docenti
|
Strategie e
metodologie educativo-didattiche / gestione della classe
|
si
|
Didattica speciale e
progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva
|
si
|
|
Didattica
interculturale / italiano L2
|
si
|
|
Psicologia e
psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)
|
si
|
|
Progetti di
formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive,
sensoriali…)
|
si
|
|
Aggiornamento
organizzato dalla scuola
|
si
|
9) Sintesi dei punti di
criticità rilevati*:
|
0
|
1
|
2
|
3
|
4
|
Aspetti
organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
|
|
|
X
|
|
|
Partecipazione
del C.d.C. ai G.O.
|
|
|
|
X
|
|
Possibilità
di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli
insegnanti
|
|
|
X
|
|
|
Adozione
di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
|
|
|
|
X
|
|
Organizzazione
dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
|
X
|
|
|
|
|
Organizzazione
dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto
ai diversi servizi esistenti;
|
|
|
|
|
X
|
Ruolo
delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle
decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;
|
|
|
|
X
|
|
Sviluppo
di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi
formativi inclusivi;
|
|
|
|
X
|
|
Valorizzazione
delle risorse esistenti
|
|
|
X
|
|
|
Acquisizione
e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei
progetti di inclusione
|
|
|
X
|
|
|
Attenzione
dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema
scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo
inserimento lavorativo.
|
|
X
|
|
|
|
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4: moltissimo
|
|||||
Adattato dagli indicatori UNESCO per la
valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
|
Parte II – Obiettivi di
incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno
|
10)
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento
inclusivo (chi fa che cosa, livelli di
responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)
Al fine di incrementare i livelli
d’inclusività, si predispone un protocollo di accoglienza di tutti gli alunni
con BES, ed in particolare:
-
Nel caso di alunni con disabilità l’istituto li
accoglie organizzando le attività didattiche ed educative con il supporto dei
docenti specializzati, degli assistenti
per l’autonomia e la comunicazione, di tutto il personale docente ed Ata.
-
Nel caso di alunni con DSA
(Legge 170 dell’ 8 ottobre 2010 e al D.M. 12 luglio 2011) occorre
distinguere: per gli alunni già accertati,
viene applicato il protocollo, da formalizzare a livello di Istituto, che
prevede la redazione di un PDP da monitorare nel corso dell’anno scolastico;
per gli alunni con sospetto DSA,
dopo il colloquio con la famiglia, si indirizza l’alunno alla ASL per
l’eventuale formulazione della diagnosi.
-
Nel caso di alunni con altri
disturbi evolutivi specifici, e precisamente: deficit del
linguaggio, deficit delle abilità non verbali, deficit
nella coordinazione motoria, deficit dell’attenzione e iperattività
(in forma grave tale da compromettere il percorso scolastico), funzionamento
cognitivo limite, disturbo dello spettro autistico lieve (qualora
non previsto dalla legge 104) ecc., se in
possesso di documentazione clinica, si procederà alla redazione di un
PDP; in assenza di certificazione
clinica, il Consiglio di classe assume proprie decisioni pedagogiche e
didattiche opportunamente motivate e deliberate (DM 27/12/2012 e C.M. n.8/13).
-
Nel caso di alunni che, “con continuità o per
determinati periodi, possono manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi
fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali”
il Consiglio di classe dovrà
individuarli motivando opportunamente le decisioni assunte sulla base di
considerazioni pedagogiche e didattiche e riportarle a verbale per
l’eventuale compilazione del PDP..
-
Nel caso di alunni con svantaggio socioeconomico e culturale, la loro individuazione avverrà sulla base di elementi
oggettivi come, ad esempio, la segnalazione degli operatori dei servizi
sociali, oppure di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche e
gli interventi predisposti potranno essere di carattere transitorio (DM
27/12/2012 C.M. n.8/13).
-
Nel caso di alunni con svantaggio linguistico e culturale, spetta ai Consigli di classe individuarli sulla base di prove
in ingresso ed indirizzarli a specifiche attività, organizzate dall’Istituto,
anche sulla base di accordi con enti istituzionali, territoriali e di
volontariato, che ne favoriscano l’inclusione.
In tutti i casi in cui non sia
presente una certificazione clinica, i Consigli di classe, di fronte a
individuate situazioni di difficoltà negli apprendimenti, potranno utilizzare
la scheda di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali, predisposta dal
Gruppo Tecnico di Ricerca-Azione BES, come punto di partenza per l’analisi
della situazione ed eventualmente la presa in carico “pedagogica” dell’alunno.
L’inclusione di alunni con BES
comporta l’istituzione di una rete di collaborazione tra più soggetti, e
precisamente:
·
Dirigente
scolastico: svolge attività
di coordinamento fra tutti i soggetti coinvolti, convoca e presiede le
riunioni collegiali, prende visione del PDP e lo firma
·
Collegio
dei Docenti: discute e
delibera il P.A.I.
·
Consiglio
di classe: esamina e valuta
la situazione educativa, formativa ed inclusiva di ogni singolo alunno;
discute, redige e approva i P.E.I. e i P.D.P., in presenza dei medici
dell’ASL, degli educatori, gli assistenti e famiglia dell’alunno
che manifesta B.E.S.
·
Coordinatore di classe: coordina le attività della classe volte ad assicurare l’inclusività
di tutti
·
Insegnante di sostegno: collabora nel C.d.C.
e mette a disposizione la propria esperienza analitica e progettuale per
l’individuazione dei bisogni educativi speciali.
·
Personale ATA: presta assistenza agli alunni
disabili ove necessario e partecipa ai progetti di inclusione.
·
Assistente specialistico: presta assistenza
all’autonomia, all’inclusione e alla comunicazione
·
CIC: presta informazione e consulenza sul
disagio e sull’inclusione
·
Consiglio
d'Istituto: da coinvolgere
·
Rappresentanti degli studenti: conoscono e condividono i progetti relativi
all’inclusione
·
Volontariato e associazioni
del territorio: da coinvolgere per conoscere e condividere progetti
·
Il Servizio Sociale, che riceve la
segnalazione da parte della scuola, si rende disponibile a incontrare la
famiglia, o a scuola o presso la sede del servizio.
Su richiesta della famiglia, valuta la possibilità e la fattibilità di attivazione di tutti gli strumenti disponibili a sostegno della genitorialità, in continuo coordinamento con la scuola. Qualora sia intervenuta una diagnosi di disabilità, su richiesta della famiglia, attiva la procedura per l’eventuale assegnazione di altre risorse. Qualora la famiglia dimostri una particolare resistenza o emergano elementi che possano far supporre l’esistenza di fatti di rilevanza giudiziaria, attiva autonomamente o su segnalazione della scuola le procedure previste.
·
La A.S.L., su richiesta dei genitori, si
occupa degli alunni con disabilità, con problemi di sviluppo, globali e
specifici, comportamentali, emozionali, con disturbi psicopatologici
attraverso funzioni di valutazione e di presa in carico;
redige le certificazioni cliniche ed elabora i profili di funzionamento previsti entro i tempi consentiti; risponde agli adempimenti di legge in merito alla disabilità e all’inclusione scolastica; fornisce, nei limiti consentiti e con le modalità concordate, informazioni e consulenza ai docenti degli alunni segnalati sulle rispettive problematiche, sui relativi bisogni speciali e sull’orientamento e/o linee guida all’intervento; collabora, insieme a scuola e famiglia, al progetto didattico/formativo più adeguato per l’alunno.
· Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (G.L.I., ex G.L.H.I)
Fermo restando quanto
previsto dall’art.15 c.2 della L.104/92, i compiti del G.L.I. si estendono
alle problematiche relative a tutti i B.E.S. A tale scopo i suoi componenti
sono integrati da tutte le risorse specifiche e di coordinamento presenti
nella scuola, attraverso una loro rappresentanza:
Composizione
Compiti, come da circolare n.8 del 6 marzo 2013, tra i quali:
×
rilevazione dei B.E.S. presenti
nella scuola;
×
raccolta e documentazione degli
interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di azioni di
apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni
strategiche dell’Amministrazione;
×
focus/confronto sui casi,
consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione
delle classi;
×
rilevazione, monitoraggio e
valutazione del livello di inclusività della scuola;
×
raccolta e coordinamento delle
proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle effettive
esigenze, ai sensi dell’art. 1, c. 605, lettera b, della legge 296/2006,
tradotte in sede di definizione del PEI come stabilito dall'art.10 comma 5
Legge 30 luglio 2010 n. 122 ;
×
elaborazione di una proposta di Piano
Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con B.E.S., da redigere
al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di giugno);
×
analisi delle criticità e dei
punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nell’anno
appena trascorso;
×
analisi delle risorse
dell’Istituto, sia umane che materiali
×
formulazione di un’ipotesi
globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non,
per incrementare il livello di inclusività generale della scuola nell’anno
successivo.
×
formulazione di proposte per la
formazione e l’aggiornamento, anche nell’ottica di prevedere corsi di
aggiornamento “comuni” per il personale delle scuole, delle ASL e degli Enti
locali, impegnati in piani educativi e di recupero individualizzati
Tempi:
×
nel mese di settembre, in
relazione alle risorse effettivamente assegnate alla scuola – ovvero, secondo
la previsione dell’art. 50 della L.35/2012, alle reti di scuole – il Gruppo
provvederà ad un adattamento del Piano, sulla base del quale il Dirigente
Scolastico procederà all’assegnazione definitiva delle risorse, sempre in
termini “funzionali”;
×
all’inizio di ogni anno
scolastico il Gruppo propone al Collegio dei Docenti una programmazione degli
obiettivi da perseguire e delle attività da porre in essere, che confluisce
nel Piano annuale per l’Inclusività;
×
a metà anno scolastico il GLI si
riunisce per monitorare l’andamento delle attività e affrontare eventuali
problemi emergenti;
×
al termine dell’anno scolastico,
il Collegio dei Docenti procede alla verifica dei risultati raggiunti
×
inoltre il Gruppo di lavoro per
l’inclusione costituisce l’interfaccia della rete dei Centri Territoriali di
Supporto (C.T.S.) e dei servizi sociali e sanitari territoriali per
l’implementazione di azioni di sistema (formazione, tutoraggio, progetti di
prevenzione, monitoraggio, ecc.).
· Gruppo di Lavoro per l’Handicap Operativo (G.L.H.O., indicato
comunemente G.O.)
Composizione
Compiti
×
stesura e aggiornamento del
bilancio diagnostico e prognostico del P.D.F.;
×
progettazione e verifica del
P.E.I.;
×
indicare al G.L.I. (ex G.L.H. di
Istituto) le ore e le aree di sostegno necessarie nel successivo a.s.;
×
provvedere ad ogni altro
adempimento necessario ad assicurare l’integrazione dell’alunno disabile.
Tempi
×
si riunisce, salvo diversa
necessità, 2 volte l’anno.
· - Dipartimento di sostegno
Composizione
Compiti
×
prende atto di quanto emerso in
sede di G.L.I. e di G.O.
×
fornisce indicazioni e proposte
da portare in sede di G.L.I. e di G.O.
×
si coordina con tutti gli altri
dipartimenti per ciò che attiene la programmazione di attività/progetti
previsti per una o più discipline in modo integrato.
· - Funzione Strumentale Disabilità
×
Tale funzione strumentale
coordina le risorse disponibili per i BES (disabilità, DSA, BES);
×
collabora con il Dirigente
Scolastico per predisporre tutte le attività volte ad assicurare
l’integrazione e l’inclusione scolastica;
×
si avvale della collaborazione
dei componenti della Commissione Disabilità;
×
si avvale della collaborazione
di un referente D.S.A. e di un referente B.E.S.
×
coordina le attività mirate all’integrazione
e all’inclusione scolastica (classi aperte, laboratori integrati misti,
tirocini di orientamento al lavoro), sia all’interno che all’esterno della
scuola;
×
intrattiene i rapporti tra la
scuola e i soggetti esterni (famiglie, ASL, Enti territoriali, volontari,
cooperative, aziende);
×
svolge attività di
aggiornamento, informazione e di divulgazione sulle tematiche dell’handicap,
dell’integrazione e dell’inclusione.
· - Referente D.S.A.
×
collabora con i Consigli di
Classe e con il Dirigente Scolastico per predisporre tutte le attività volte
ad assicurare la redazione dei P.D.P.
×
svolge attività di
aggiornamento, informazione e di divulgazione sui D.S.A.
· - Referente B.E.S.
×
il ruolo non è ricoperto
necessariamente da un insegnante specializzato nel sostegno
×
collabora con i Consigli di
Classe e con il Dirigente Scolastico per predisporre tutte le attività volte
ad assicurare la redazione dei P.D.P.
×
coordina il Gruppo Tecnico di
Ricerca-Azione B.E.S.
· - Gruppo Tecnico di Ricerca-Azione B.E.S.
×
svolge attività di
aggiornamento, informazione e di divulgazione sui B.E.S.
×
svolge osservazione e
monitoraggio nelle classi tramite i competenti Consigli
×
predispone ed aggiorna gli
strumenti di lavoro per la promozione di una didattica inclusiva.
|
11)
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e
aggiornamento degli insegnanti
All’inizio di ogni
anno scolastico viene presa in considerazione, in sede di G.L.I.,
l’opportunità di individuare specifici percorsi di formazione e aggiornamento
degli insegnanti, concernenti tematiche riferite ai casi specifici di B.E.S.
presenti nella scuola e al miglioramento delle politiche di inclusione, anche
attraverso la sperimentazione di metodologie innovative.
|
12)
Adozione di strategie di valutazione degli alunni coerenti con prassi
inclusive
La valutazione in
decimi è coerente con i percorsi personalizzati (P.E.I., P.D.P., P.S.P.), che
costituiscono gli strumenti operativi di riferimento per le attività
educative e didattiche a favore dell’alunno con B.E.S.
I criteri di
valutazione espressi nei PDP
privilegeranno i processi di apprendimento rispetto
alla performance.
|
13)
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno
della scuola
Per l’organizzazione dei diversi tipi di
sostegno presenti all’interno della scuola si tiene conto:
×
dell’organico di sostegno;
×
della possibilità di
implementare metodologie didattiche inclusive quali l’apprendimento
cooperativo, il Tutoring, apprendimento fra pari,…;
×
della precedente esperienza
scolastica dell’alunno;
×
della documentazione medica
(Diagnosi Funzionale, Certificazione di handicap della commissione medica,
altre certificazioni medico-specialistiche);
×
delle indicazioni fornite dalla
famiglia.
|
14)
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno
della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti
La scuola si coordina con i diversi servizi
esistenti sul territorio, tenendo conto di :
×
PEI;
×
PIAFST
×
disponibilità di supporto per i
servizi alla persona (trasporto, assistenza, servizi educativi );
×
esigenza di svolgere i tirocini
di orientamento al lavoro (stages);
×
disponibilità di risorse
dell’Ente locale
|
15)
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel
partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività
educative
Le
famiglie partecipano agli incontri periodici e collaborano alla costruzione
del progetto di vita di ciascun alunno, nelle forme istituzionali e non. La
famiglia rappresenta infatti un punto di riferimento essenziale per la
corretta inclusione scolastica dell’alunno, sia in quanto fonte di
informazioni preziose sia in quanto luogo in cui avviene la continuità fra
educazione formale ed educazione informale.
|
16)
Sviluppo di un curricolo attento alle
diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi a livello di
Consiglio di Classe
Si attuerà in tre fasi.
1. Insegnamento/Apprendimento che procede tenendo
conto della pluralità dei soggetti e non dell’unicità del docente e dei
programmi da completare;
2. valorizzazione delle competenze di cittadinanza e
della costruzione di un progetto di vita;
3. sostegno ampio e diffuso e capacità della scuola
di rispondere alle diversità degli alunni di cui il sostegno individuale è
solo una parte.
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17)
Valorizzazione delle
risorse esistenti
La
scuola si impegna a valorizzare le risorse professionali esistenti sia all’interno
della scuola stessa che all’esterno, come è già stato fatto coinvolgendo
alunni nei laboratori, attivando lavori di gruppo sia in classe che fuori,
attivando percorsi di alternanza scuola-lavoro, attivando corsi specifici
rivolti agli alunni stranieri.
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18)
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per
la realizzazione dei progetti di inclusione
Una volta
appurata la peculiarità dei B.E.S. presenti, la scuola ha partecipato a due
bandi relativi alla costruzione di due progetti di inclusione, che
prevedevano il finanziamento da parte di soggetti pubblici e privati. Il
lavoro non è stato finanziato, ma rimangono in essere i contatti con gli Enti
locali (Comune e Università) per una futura partnership.
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19)
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono
l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi gradi di
scuola e il successivo inserimento lavorativo
La
scuola dedica un’attenzione particolare, con progetti di accoglienza mirati,
a tutti gli alunni nella fase di inserimento, provenienti dalla scuole medie
o da altre scuole superiori.
Allo stesso modo
per gli alunni con BES in nuovo ingresso, la scuola, in collaborazione con la
famiglia e con la scuola di provenienza ed eventualmente con i servizi
coinvolti, si attiva, tramite incontri dedicati, per acquisire tutte le
informazioni utili alla conoscenza dell’alunno, al fine di rendere più
agevole ed esaustiva l’elaborazione del P.E.I. o del P.D.P..
In uscita si
attuano iniziative formative integrate fra istituzione scolastica e realtà
socio-assistenziali o educative territoriali (Progetti formativi di
alternanza scuola-lavoro e stage).
La scuola coglie,
inoltre, tutte le opportunità che ritiene interessanti rispetto alle
problematiche che deve affrontare, partecipando ad attività formative e
progettuali provenienti dal territorio, come ad esempio il Progetto dei 300
giorni, centrato sulla pianificazione della transizione alla vita adulta
autonoma degli alunni con disabilità.
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Parte III- Finalità del PAI ed
indicatori di Inclusività
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20)
Finalità del PAI
Scopo del Piano Annuale per l’Inclusività (P.A.I.) è
fornire un elemento di riflessione nella predisposizione del POF. Non va
inteso come un ulteriore adempimento burocratico, bensì come uno strumento
che possa contribuire ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità
educante sulla centralità e sulla trasversalità dei processi inclusivi in
relazione alla qualità dei ‘risultati’ educativi, per creare un contesto
educante dove realizzare concretamente la scuola “per tutti e per ciascuno”.
(nota di chiarimento n. 1551 del 27/06/2013).
Il Piano Annuale
dell'Inclusione è uno strumento di monitoraggio e di valutazione per
documentare la capacità dell'istituto di migliorare le proprie azioni
formative e richiede l'individuazione di finalità ben precise, ovviamente
coerenti con le politiche di inclusione messe in campo concretamente.
Fermo restando le
competenze del consiglio di classe in ordine alla individuazione degli alunni
con BES e all'eventuale elaborazione, monitoraggio e documentazione dei
relativi PDP, è necessario che tutte le componenti dell'azione educativa –
docenti, famiglie, alunni – partecipino attivamente alla promozione di una
cultura dell'inclusione che si riferisce a tutti gli alunni, perché ciò
rappresenta la base più autentica di una comunità scolastica che è anche
comunità educativa.
Sulla base dell'INDEX per
l'Inclusione, messo a punto da un organismo internazionale, il Centre for Studies on Inclusive Education
(CSIE), un ente
indipendente che nel corso degli anni è diventato un punto di riferimento per
la promozione dell'inclusione nel sistema scolastico, abbiamo individuato le
tre dimensioni che saranno oggetto di monitoraggio e valutazione per il
prossimo a.s. 2014/2015.
L'Index offre una serie di materiali per
consentire ad alunni, insegnanti, genitori, dirigenti e amministratori (ma
anche ai membri più estesi della comunità locale) di progettare per la
propria realtà scolastica un ambiente inclusivo in cui le diversità siano
motore per il miglioramento della scuola. L'Index promuove uno sviluppo
inclusivo per così dire dall'interno perché muove dalle conoscenze, dalle
esperienze e dalle rappresentazioni dei suoi attori, e analizza la scuola
nella dimensione delle politiche (il progetto complessivo che la guida e
l'insieme delle decisioni che mirano al cambiamento), delle pratiche (le
attività e i metodi di insegnamento e l'utilizzo proficuo delle risorse
disponibili) e in quella fondamentale della cultura (i valori e le
convinzioni che la ispirano).
Concretamente gli indicatori dell'Index
consentono un esame dettagliato della scuola per superare gli ostacoli
all'apprendimento e alla partecipazione, per favorire la realizzazione del
successo formativo di ogni studente e per creare comunità solidali.
Sulla base di tali indicatori è stato
elaborato un questionario per insegnanti, studenti e genitori al fine di
diffondere la cultura dell'inclusione e di valutare il miglioramento della scuola
in questo ambito fondamentale. Tale questionario, allegato 1 a questo
documento, sarà proposto all'inizio del prossimo anno scolastico per valutare
il livello di inclusività della scuola e al termine dell'anno scolastico per
rilevare eventuali auspicabili segnali di miglioramento.
|
Presentato e discusso nel Gruppo di Lavoro per
l’Inclusione (G.L.I.) in data 12.06.2014
Deliberato dal Collegio Docenti del 12.06.2014
Il
dirigente
Allegati:
- Questionario sull’inclusività dell’IIS Manfredi-Tanari
- Griglia per la rilevazione dei BES
- Modello di PDP per i Consigli di classe (disponibile in documentazione Qualità)
- Modello di collaborazione formativa con la famiglia (disponibile in documentazione Qualità)
- Protocollo per la realizzazione dei sostegni (disponibile in documentazione Qualità)
- Protocollo per l'accoglienza degli insegnanti (disponibile in documentazione Qualità)
Allegato
1
QUESTIONARIO
SULL’INCLUSIVITÀ DELL’I.I.S. MANFREDI-TANARI
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A- CREARE CULTURE INCLUSIVE:
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A1- Costruire
Comunità.
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5
|
4
|
3
|
2
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1
|
0
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La scuola ha un'identità conosciuta e sentita
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La scuola si relaziona con il territorio
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Gli insegnanti realizzano concretamente il POF
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Viene promossa la collaborazione tra gli alunni
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Le famiglie partecipano alla vita della scuola
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|
|
|
|
|
|
Le famiglie collaborano con la scuola
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|
|
|
|
|
A2-Sviluppare la scuola per tutti.
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5
|
4
|
3
|
2
|
1
|
0
|
L'inclusione è sentita come una caratteristica
distintiva della scuola
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|
|
|
|
|
|
Nell'azione educativa e didattica si cerca di valorizzare
ciascuno studente
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|
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|
B-PRODURRE
POLITICHE INCLUSIVE
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||||||
B1-Sviluppare
la scuola per tutti.
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5
|
4
|
3
|
2
|
1
|
0
|
Procedure di accoglienza in ingresso per gli alunni
|
|
|
|
|
|
|
Procedure di accoglienza in ingresso per le famiglie
|
|
|
|
|
|
|
Procedure di accoglienza in ingresso per i docenti
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|
|
|
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|
|
La scuola è
attenta all'accessibilità delle proprie strutture e alla loro piena fruizione
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|
|
|
|
|
|
Tutte le discipline vengono considerate equamente
per la loro valenza formativa
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|
|
|
|
|
|
B2-Organizzare
il sostegno alla diversità.
|
5
|
4
|
3
|
2
|
1
|
0
|
Le progettazioni degli alunni BES sono collegate al
curricolo
|
|
|
|
|
|
|
Tutte le risorse di sostegno sono utilizzate in modo
efficace
|
|
|
|
|
|
|
I docenti curricolari partecipano al sostegno degli
alunni in classe con modalità didattiche esplicite
|
|
|
|
|
|
|
C-
SVILUPPARE POLITICHE INCLUSIVE
|
||||||
C1-Coordinare
l'apprendimento.
|
5
|
4
|
3
|
2
|
1
|
0
|
Le attività didattiche proposte dai docenti sono in
grado di coinvolgere tutti gli alunni
|
|
|
|
|
|
|
Nelle attività rivolte a tutta la classe è utilizzato l'approccio laboratoriale
|
|
|
|
|
|
|
Nelle attività personalizzate/individualizzate è
utilizzato l'approccio laboratoriale
|
|
|
|
|
|
|
Sono proposte agli alunni attività trasversali alle
discipline
|
|
|
|
|
|
|
Le attività sono mirate alla promozione di
competenze
|
|
|
|
|
|
|
I consigli di classe effettuano sistematicamente il
monitoraggio degli apprendimenti
|
|
|
|
|
|
|
C2- Mobilitare
le risorse.
|
5
|
4
|
3
|
2
|
1
|
0
|
La scuola valorizza le competenze degli insegnanti
|
|
|
|
|
|
|
La scuola valorizza le risorse rappresentate dagli
altri operatori
|
|
|
|
|
|
|
Sono utilizzate le risorse presenti nel territorio
|
|
|
|
|
|
|
Gli studenti sono valorizzati come risorse per i
pari
|
|
|
|
|
|
|
5 punteggio massimo, 0 punteggio minimo
|
Allegato
2
Griglia per
la rilevazione dei BES
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|||||||
• Nome e
cognome dello studente
........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ |
|||||||
Classe
|
Età
|
Sesso
|
Nazionalità
|
||||
•
Rendimento scolastico
|
¨ Insufficiente ¨ Sufficiente ¨ Buono
|
||||||
• Problemi
comportamentali
|
Presente
|
Non
presente
|
|||||
Difficoltà
di autoregolazione
|
|||||||
Difficoltà
di autocontrollo
|
|||||||
Svogliatezza
|
|||||||
Stanchezza
|
|||||||
Comportamento
immaturo rispetto all'età
|
|||||||
Scoppi
improvvisi d'ira
|
|||||||
•
Adesione/opposizione/partecipazione alla vita di classe e alle regole
|
|||||||
Isolamento
|
|||||||
Iperattività
|
|||||||
Antisocialità
|
|||||||
Autosvalutazione
|
|||||||
• Problemi
emozionali
|
|||||||
Aggressività
|
|||||||
Timidezza
|
|||||||
Ostilità
|
|||||||
Tristezza
|
|||||||
Nervosismo
|
|||||||
Ansia
|
|||||||
Difficoltà
ad ascoltare le indicazioni che gli forniscono gli adulti
|
|||||||
Carente
iniziativa
|
|||||||
Percezione
falsamente forte di sé
|
|||||||
Scarsa
autostima
|
|||||||
Scarsa
motivazione
|
|||||||
Scarsa
curiosità
|
|||||||
•
Osservazione sui genitori
|
0
|
1
|
2
|
3
|
|||
Collaborativi
|
|||||||
Sfuggenti
|
|||||||
Aggressivi
|