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Un popolo numeroso

Un popolo numeroso

La nostra Chiesa ambrosiana è davvero un popolo numeroso! I battezzati sono circa 5 milioni. I sacerdoti sono quasi 1900, i diaconi permanenti circa 150. Nel Seminario Arcivescovile parecchi giovani si stanno preparando al presbiterato. I consacrati sono circa 7000, uomini e donne, variamente impegnati e distribuiti sul territorio diocesano: parrocchie, scuole, ospedali, centri culturali, opere caritative e di vicinanza ai poveri, oppure inseriti con discrezione nelle condizioni comuni del vivere. Le parrocchie sono oltre 1100 e compongono la struttura pastorale più prossima alla vita della gente.
“La parrocchia è presenza ecclesiale nel territorio, ambito dell’ascolto della Parola, della crescita della vita cristiana, del dialogo, dell’annuncio della carità generosa, dell’adorazione e della celebrazione. Attraverso tutte le sue attività la parrocchia incoraggia e forma i suoi membri perché siano agenti dell’evangelizzazione. (…) Però dobbiamo riconoscere che l’appello alla revisione e al rinnovamento delle parrocchie non ha ancora dato sufficienti frutti perché siano ancora più vicine alla vita della gente, e siano ambiti di comunione viva e di partecipazione, e si orientino completamente verso la missione” (EG 28).
Parrocchie e comunità pastorali, espressione di un volto molto popolare della Chiesa che nel contesto ambrosiano è ancora forte, sono certo i luoghi nei quali meglio può essere accolto e reso concreto il rinnovamento.
Sentiamo l’importanza che la comunità ecclesiale sostenga il cammino di fede di tutti, in particolare dei giovani, che entrino in modo adulto nella vita e prendano decisioni vocazionali, esercitando appieno la loro libertà e non si lascino bloccare dalla “cultura del provvisorio”. Occorre “comprendere le loro inquietudini o le loro richieste, e imparare a parlare con loro nel linguaggio che essi comprendono” (EG 105).
Decisiva a questo proposito appare la famiglia, vera “Chiesa domestica” (LG 11), perché sia sempre più il soggetto fondamentale dell’azione pastorale e di evangelizzazione (cfr. Francesco, Amoris Laetitia, 2016, n. 290; A. Scola, Educarsi al pensiero di Cristo, 2015, pp. 60-65). Proprio la famiglia può mostrare il volto del nuovo umanesimo che nasce dalla sequela di Gesù, che superi la divisione tra la fede e la vita, l’estraneità venutasi a creare nella modernità tra l’umano e l’annuncio cristiano, tra il Vangelo e la cultura. Proprio in questa separazione il beato Paolo VI vedeva il dramma del nostro tempo (papa Paolo VI, Evangelii Nuntiandi, 1975, n. 20).
Nel processo di riforma verso cui ci spinge papa Francesco ci aiutano grandi figure di santità che anche recentemente hanno fecondato il terreno della Chiesa ambrosiana: arcivescovi (Andrea Carlo Ferrari, Alfredo Ildefonso Schuster, Giovanni Battista Montini), laici (Gianna Beretta Molla, Contardo Ferrini), consacrati (Enrichetta Alfieri, Samuele Marzorati, Luigi Monti, Ludovico Pavoni, Eugenia Picco, Maria Anna Sala), sacerdoti (Luigi Biraghi, Carlo Gnocchi, Giovanni Mazzucconi, Luigi Monza, Serafino Morazzone, Luigi Talamoni, Clemente Vismara), tutti con spiccate attitudini educative, sociali o caritative e capaci di rivelare il coraggio della Chiesa in uscita che non teme il confronto con i cambiamenti più radicali.

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