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Modello organizzativo

Modello organizzativo

Il modello organizzativo di riferimento per la realizzazione del progetto è un modello di rete caratterizzato dalla individuazione e dal posizionamento di una specifica struttura, denominata Unità Territoriale Integrata, ad alto livello di integrazione in  differenti ambiti territoriali.
L’Unità Territoriale Integrata, presente nei quattro ambiti territoriali individuati nel territorio, è composta da operatori dei seguenti servizi territoriali: Servizio sociale distrettuale, Dipartimento Salute Mentale, Dipartimento 3D, Dipartimento Integrazione Socio-Sanitaria, Centro per l’Impiego.
L’Unità Territoriale Integrata (vedi schema 1) è l’organismo di governo locale della rete per l’attuazione degli interventi di inclusione sociale e lavorativa di utenti svantaggiati e svolge le seguenti funzioni: attivazione dei servizi territoriali per la predisposizione delle risorse locali e per la progettazione degli interventi; coordinamento della rete per l’attuazione del progetto globale di inclusione sociale e lavorativa; monitoraggio degli interventi di attuazione del progetto globale.
L’attivazione dei servizi territoriali è finalizzata alla organizzazione della rete locale e alla raccolta dei dati e degli elementi utili per la predisposizione del progetto individuale globale che comprenderà: 1) il progetto individuale d’intervento sanitario elaborato dal Servizio sanitario; 2) il progetto individuale d’intervento sociale elaborato dal Servizio sociale; 3) il progetto individuale per l’inserimento lavorativo e formativo elaborato dal Centro per l’impiego.
Il progetto globale sarà attuato dalla rete dei servizi (vedi schema 2) coordinata dall’Unità Territoriale Integrata che favorirà l’incontro tra l’utente e la rete territoriale d’inclusione sociale e lavorativa costituita dall’Imprenditoria locale, dal Centro per l’Impiego, dalla Formazione Professionale, dal Servizio Sanitario, dal Servizio Sociale e dalle Associazioni del Terzo Settore. L’Unità Territoriale Integrata coordinerà il progetto con l’obiettivo di realizzare il raccordo tra i diversi segmenti di intervento sanitario, sociale, lavorativo e formativo (vedi schema 3).
La struttura individuata per garantire il coordinamento degli interventi e l’osservazione del processo in ambito provinciale è il Gruppo di Coordinamento Provinciale, che è un organismo costituito da operatori referenti dei seguenti Enti: Provincia di Frosinone, Ufficio Politiche Sociali, Centri per l’Impiego, Centro di Formazione Professionale di Sora; ASL di Frosinone, Dipartimento 3D, Dipartimento Salute Mentale, Dipartimento Integrazione Socio-Sanitaria; Distretti Socio-Sanitari, Comune di Alatri Ente Capofila del Distretto A, Comune di Frosinone Ente Capofila del  Distretto B, Aipes Ente Capofila del Distretto C, Consorzio dei Comuni del Cassinate Ente Capofila del Distretto D.
Il Gruppo di Coordinamento Provinciale (vedi schema 4) è l’organismo cui spetta il compito di coordinare gli interventi tra gli ambiti territoriali e di attivare, sostenere e monitorare le relazioni che si stabiliranno tra la rete dei servizi, l’unità territoriale integrata e l’utente, attraverso una serie di operazioni che sono previste all’interno delle tre seguenti funzioni: coordinamento provinciale dell’intervento, monitoraggio del progetto, traduzione del modello in procedure operative.
Nell’espletamento della funzione di coordinamento il Gruppo di Coordinamento Provinciale svolgerà le seguenti azioni: 1) definizione del progetto d’intervento contenente l’indicazione delle metodologie, delle procedure e degli strumenti attraverso cui si realizzeranno negli ambiti territoriali i percorsi di inclusione sociale e lavorativa di soggetti svantaggiati; 2) ampliamento della “Rete dei servizi”, in particolare il Gruppo attiverà una strategia operativa volta a favorire il coinvolgimento e l’ingresso nella rete di soggetti rappresentanti l’Imprenditoria locale, gli Enti di Formazione professionale e le Associazioni del Terzo Settore. Nella strategia operativa le azioni che saranno promosse risulteranno organizzate in due fasi, la prima fase è orientata ad individuare gli Enti dell’Imprenditoria locale, della Formazione professionale e del Terzo Settore da coinvolgere nella attuazione del progetto, la seconda fase è finalizzata alla presentazione del progetto e alla costruzione di modalità condivise di partecipazione al lavoro di rete; 3) costituzione e formazione delle Unità Territoriali Integrate presso i quattro ambiti territoriali d’intervento.
Relativamente alla funzione di monitoraggio, il Gruppo di Coordinamento Provinciale attuerà i successivi interventi: 1) osservazione del processo di realizzazione del progetto nei quattro ambiti territoriali al fine di ottenere la corretta ed omogenea attuazione nel territorio provinciale; 2) osservazione delle attività svolte dalle UTI; 3) rilevazione di eventuali distorsioni e problematiche che dovessero manifestarsi nel corso delle varie fasi d’attuazione del progetto; 4) valutazione finale degli esiti del progetto.
Riguardo alla funzione di traduzione del modello in procedure operative, il Gruppo di Coordinamento Provinciale presenterà al territorio i risultati ottenuti con la sperimentazione dell’intervento e favorirà l’introduzione del modello, delle procedure e della strumentazione nella operatività dei servizi territoriali attraverso la predisposizione di protocolli di intesa tra gli organismi coinvolti nell’attuazione del progetto.

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